San Giovanni, l’altra faccia di Bellagio

Sono stata a Bellagio tante volte, vi ho raccontato le cose assolutamente da non perdere di questo borgo e vi ho parlato delle sue ville più famose. Ma ancora non vi ho svelato il suo lato meno turistico, quello un po’ defilato, quello che per scoprirlo bisogna andarlo a cercare.
Si tratta della frazione di San Giovanni.
E’ a soli 15 minuti a piedi dal centro (si raggiunge anche col battello) eppure in tanti (la sottoscritta fino a pochi mesi fa) non la conoscono, o comunque non ci sono mai stati.
Beh, io quest’estate finalmente mi sono spinta un po’ più in là dal percorso più battuto e sono andata a curiosare. Non posso che suggerirvi di fare lo stesso, se anche voi, come me, amate scoprire anche gli angoli meno turistici di un luogo.
San Giovanni non è che un piccolo nucleo raccolto di case, ma si può dire che non gli manchi proprio nulla!
Ha una bella chiesa dalle forme settecentesche (dedicata a San Giovanni, appunto), ha il suo porticciolo, stradine aggrovigliate con case caratteristiche, una addossata all’altra, e ristorantini e locali da appuntarsi assolutamente.
Ma il bello è che, come spesso accade, anche il percorso per arrivarci è già di per sé una continua sorpresa.
Sulla via per San Giovanni di Bellagio
Naturalmente si può seguire la strada principale che, dall’attracco dei battelli, in centro, si dirige verso destra.
Ma il mio suggerimento è di unire l’utile al dilettevole e di attraversare i giardini di Villa Melzi, che sono sempre un gran bel vedere! Il biglietto di ingresso vi consentirà di entrare, visitare il suo parco, uscire dal lato opposto, raggiungere la frazione di San Giovanni e, al ritorno, rientrare di nuovo e ripercorrere il viale.

In questo modo eviterete un tratto di strada non particolarmente piacevole.
Subito fuori dai giardini vi troverete nella frazione di Loppia, altro incantevole angolo di Bellagio. E qui non potrete non notare l’imponente imbarcazione che riposa nelle acque della sua darsena.

E’ la Rosina, classe 1903, ultimo esemplare di gondola ancora funzionante del Lago di Como, che ormai compare in pubblico solo per le grandi occasioni, come la Sagra di San Giovanni, sull’Isola Comacina. Fino al 2016 questa bellissima imbarcazione si era abituati a vederla in coppia con “la Giulia“, sua “quasi gemella” di una ventina d’anni più giovane, ora andata in pensione al Museo della Barca Lariana, a Pianello.
Sembra uscita da una vecchia foto o da uno dei tanti dipinti di inizio secolo scorso e porta la mente a tempi in cui il lago era un via vai di imbarcazioni cariche di merci, persone e animali.

Parlando di cose un po’ più pratiche invece, dicono che qui a Loppia si mangi molto bene al ristorante Alle Darsene di Loppia e Da Silvio, albergo situato in cima alla scalinata che sale a fianco della Chiesa di Santa Maria.
Appena li avrò provati ve li racconto!

Alle Darsene di Loppia

E a proposito della chiesa, risalente all’XI secolo, essendo costruita su una proprietà privata, non è visitabile, ma è comunque un piacere per gli occhi osservarla abbarbicata lì sulla cima della collina, col suo bel campanile che svetta verso il cielo.
Il tratto finale per raggiungere San Giovanni di Bellagio prevede purtroppo, per forza, un pezzetto lungo la Statale, saranno circa un centinaio di metri, quindi si scende a destra e subito dopo i giardini pubblici si inizia finalmente a scoprire il borgo :-).
La frazione di San Giovanni di Bellagio
Come in tutte le parti più storiche dei paesi, il bello è gironzolare tra le viuzze, ammirare antichi portoni, finestre decorate con vasi di fiori e facciate colorate.



Ad un certo punto e improvvisamente vi ritroverete nella bella piazza a lago, la facciata della Chiesa di San Giovanni alle vostre spalle e, di fronte a voi, il piccolo porticciolo e il pontile .

Guardatevi attorno, direste mai di essere a Bellagio?
San Giovanni è un borgo nel borgo, un angolo dove la vita scorre un po’ più tranquilla che nelle strade rinomate del centro e dove vedere una coppia di pensionati seduti a leggere su sdraio distese in piazza, ragazzini urlanti lanciarsi in acqua dai muretti e gruppetti di anziani fare comunella, su panchine all’ombra, è la normalità.
Ora è il momento di tornare sui vostri passi e, se ve le siete perse, andare a cercare le 3 chicche di questo borgo: l’Ittiturismo da Mella, Nenè Food e…la casa delle biciclette!
Andiamo con ordine.
1# Ittiturismo da Mella

Qui il pesce che vi servono è quello appena pescato da Alessandro Sala, l’ultimo pescatore di professione rimasto a Bellagio. Il ristorante è anche pescheria e se vi interessa uscire a pesca con lui, siete i benvenuti.
2# Nené Food

Un po’ caffè, un po’ bistrot, ma anche il posto giusto per un aperitivo…vi consiglio di leggere questo altro articolo in cui ne ho parlato più nel dettaglio.
3# La Casa delle Bici Volanti

Di cosa si tratta? Di una casa “decorata” con biciclette d’epoca messe lì dal proprietario Ivan, un falegname con la passione per le bici e con problemi di spazio :-)… Non avendo più posto dove tenerle, ha pensato bene di appenderle alle pareti! C’è la bicicletta dei pompieri, quella delle Poste e quella usata degli spazzini di Milano. Ivan le bici le colleziona, le ripara e le mette in bella mostra.
E così facendo ha creato un museo a cielo aperto…nel vero senso della parola!
Insomma, San Giovanni di Bellagio è tutto questo e tanto altro…spero che anche a voi piacerà tanto quanto è piaciuto a me! Fatemi sapere.
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