Menaggio, un paese ricco di storie da scoprire
Cercare il lato un po’ defilato dei borghi che visito è una mia abitudine da sempre. Farlo in questi tempi di lockdown è diventata una routin, per non dire una necessità. Un tentativo di mettere un pizzico di sorpresa e di avventura in quelli che, ormai da mesi, sono diventati percorsi ripetuti.
In realtà anche in questa situazione forzata ho fatto un sacco di scoperte e mi sono ricordata che per provare quella frizzante sensazione che solo i posti nuovi sanno trasmetterci, in realtà basta avere con sé una cosa sola…la curiosità!
Con quella in tasca anche il più piccolo quartiere o paesino diventa una magnifica terra da esplorare! 🙂
Menaggio e le sue storie

Nei miei mille giri tra le vie di Menaggio fatti in questi mesi, ad un certo punto ho provato a fare un gioco: guardare quello che avevo attorno con lo sguardo attento di chi visita un posto per la prima volta.
Così ho iniziato a notare i dettagli, a scoprire storie e a prenderci gusto!
1# Il Monumento alla Tessitrice

Quando ci si trova sul lungolago di Menaggio quello che si guarda, giustamente, è il panorama che si ha davanti!
In realtà ultimamente anche il Monumento alla Tessitrice ad un certo punto è riuscito ad attirare il mio sguardo e a farsi notare. Ma soprattutto mi ha portata a scoprire una storia, quella della famiglia Mantero.
Solo osservando bene questa strana stele in marmo di Carrara e bronzo, alta 10 metri si riesce a notare la figura di donna in rilievo sulle due colonne, la “Tessitrice” appunto, e si capisce che le onde sulle superfici del monumento sono in realtà dei drappi.

Ma sono le scritte alla base della scultura a rivelare il nome dell’artista, Francesco Somaini e a dirci che l’opera è lì per volontà dei Mantero, la nota famiglia comasca produttrice di seta.
Da queste parti, e non solo, tutti sanno che i Mantero “producono seta”, ma personalmente non avevo mai letto molto di più. Incredibilmente questo monumento mi ha fatto venire voglia di conoscere meglio la storia di questa azienda a conduzione famigliare e di capire che legame avesse con Menaggio.
L’avventura dei Mantero sul Lago di Como è iniziata nel 1902 e il suo destino si è intrecciato con quello di Menaggio a partire dagli anni 40′, quando la famiglia ha acquistato, in località Burgatto, sulle sponde del fiume Sanagra, una delle sue più antiche e prestigiose seterie, passando così dal commercio all’industria della seta.
E a proposito di attività storiche, scopri i più famosi negozi storici di Como nel mio articolo Un giro in città alla scoperta dei negozi storici di Como.
Il resto della storia è un miscuglio di creatività, passione e successi, ma soprattutto di lungimiranza, di dedizione al lavoro e di coraggio nel credere, sempre e comunque, nei propri sogni.
Vi lascio qui un paio di link per conoscere i dettagli della loro storia: il loro sito e un articolo preso dal dizionario della moda.
2# La Pesca Miracolosa

“La pesca miracolosa” è’ il titolo del dipinto che spicca sulla facciata della nota Pescheria Tosi di Menaggio.
Questo angolino fatto di case di pescatori affacciate sul lago mi è sempre piaciuto un sacco, lo trovo vivace e allegro.
In questi mesi, con poche persone in giro e tutto chiuso, ho osservato meglio il dipinto che sta proprio sopra l’ingresso del negozio: è del pittore menaggino Bruno Azimonti ed è un omaggio a una delle attività più tipiche del lago, la pesca.
In questo caso ad appassionarmi è stato il viaggio tra i dipinti di questo pittore, noto acquarellista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale per la sua particolarità artistica e per la bellezza delle sue opere.
Di colpo, come un fil rouge, il suo nome “mi ha portata” in molti altri posti in giro per il lago in cui si possono ammirare i suoi affreschi.
Tra i vari la Cappella di San Carlo, lungo la strada che porta a San Martino (Griante), la Crocetta di Menaggio o la Locanda Il Grifo (Lenno, loc. Campo) all’ingresso della quale, su una parete, sono rappresentate le battaglie navali combattute davanti all’Isola Comacina.
Leggi anche Isola Comacina: l’isola che c’è e che si fa notare
3# Lo Stemma Visconteo

Altro dettaglio che non avevo mai notato è la lastra in marmo immurata sulla parete meridionale del “Cafè del Pess”, uno dei locali affacciati sulla piazza principale del paese. Anche qui, in tempi normali, l’attenzione è rivolta al via via di gente e ai tavolini affollati di persone intente a gustarsi un caffè o un aperitivo vista lago.
In tempi un po’ meno normali, come quelli che stiamo vivendo, lo sguardo è attirato da altri particolari.
La lastra alla parete risale al XIV secolo e celebra il dominio dei Visconti su Cremona: sono raffigurati lo stemma visconteo (il biscione sulla destra) e l’allegoria della città di Cremona dominata dai Visconti, sulla sinistra.

Ma cosa ci fa lì?
Proviene probabilmente dall’antico Pretorio (antico palazzo di giustizia ai tempi dei Romani) che sorgeva qui un tempo, accanto ad un altro edificio, l’antico Battistero di S. Giovanni Battista, anch’esso scomparso.
Ed ecco che una piccola lastra di marmo mi ha aiutata ad immaginarmi una Menaggio antica e diversa.
4# La Baronessa di Nobiallo

Esiste un luogo più ricco di storie di un cimitero?
Detta così sembra un po’ macabra la cosa, ma è innegabile che i racconti che stanno dietro alla vita di una persona possono essere infiniti e in un camposanto, quindi, ne sono racchiusi a centinaia.
Entrando nel cimitero di Menaggio, sulla sinistra, in fondo, si trova una piccola tomba con un’iscrizione che davvero non può passare inosservata: Olga Nikolaevna Romanov, figlia primogenita dello Zar Nicola II.

La sorella maggiore della famosa Anastasia, per intenderci!
Impossibile non lasciarsi incuriosire da questo particolare. E naturalmente la storia che c’è dietro è decisamente intrigante e fitta di colpi di scena.
Dopo il crollo dell’URSS gli studi e le ricerche hanno dimostrato che la famiglia Romanov era stata interamente sterminata nella notte del 17 luglio 1918 a Ekaterimburg, sui Monti Urali e che tutti i membri della famiglia dello Zar, Olga compresa, erano sepolti lì.
Ma decenni di mistero hanno preceduto questa certezza ed è in quegli anni che, in diversi paesi d’Europa, sono comparse donne che sostenevano essere figlie sopravvissute dello Zar. Tra queste la Baronessa di Nobiallo!
Se vi interessa conoscere i dettagli della vicenda vi consiglio di leggere questo questo articolo del blog Vita su Marte.
Vi dico solo, per incuriosirvi ulteriormente, che di questa storia se ne sono occupati anche Il Corriere della Sera, il settimanale Epoca e la trasmissione Chi l’ha visto.
To be continued […]
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