Como: la Pinacoteca e il Tempio Voltiano
I musei mi piacciono perché mi aiutano ad imparare, con più facilità, le cose del mondo.
Se una cosa la vedo rappresentata mi rimane in testa meglio…e così guardo quadri, sculture, oggetti e intanto imparo un po’ di più la storia, la geografia, l’arte, la religione…e chi più ne ha più ne metta!
Se anche tu sei un tipo da museo, allora credo che questi due piccoli musei di Como ti piaceranno.
La Pinacoteca di Como
Per me è stata una vera rivelazione, una gran bella scoperta!
Ha sede a Palazzo Volpi, un edificio di inizio ‘600, sede del Tribunale Giudiziario fino agli anni settanta del ‘900.
Mentre gironzoli tra le sue sale, fai caso anche ai bei dettagli dell’edificio!
La visita
E’ aperta tutti i giorni, lunedì escluso, dalle 10 alle 18.
Io l’ho visitata in un paio d’ore, ma mi sono soffermata parecchio su alcune opere e ho scattato molte foto.
Il percorso è diviso in 4 parti: Medioevo, Rinascimento, Quadreria e Novecento
1# Sezione Medioevo
Qui ci sono sculture e importanti cicli ad affresco di edifici antichi.
Tra una sala e l’altra di questa ala mi sono persa ad ammirare una Madonna sorridente, in legno di pioppo, del XIV secolo, mi sono divertita a distinguere le svariate figure decorative dei tanti capitelli esposti, mi sono intenerita davanti ad un bellissimo affresco intitolato Madonna in Trono col Bambino, proveniente dal Broletto



Di sicuro ho apprezzato molto anche la sala didattica introduttiva!
Qui, attraverso pannelli ben fatti e attraverso l’esposizione di diversi pezzi di materiali e degli strumenti da lavoro, viene spiegata per filo e per segno la lavorazione della pietra, una lavorazione fortemente legata alle terre del Lago di Como.
Interessantissima anche la spiegazione del significato delle figure geometriche, floreali e animali usate nelle diverse parti architettoniche come capitelli, altari e pavimenti.
Infine, altro particolare apprezzabile è la presenza, in questa sala, di didascalie in Breil.
2# Sezione Rinascimento
Qui sono invece esposti ritratti della collezione di Paolo Giovio, opere preziose di collezioni private e testimonianze artistiche rinascimentali di Como.

Ritratto di Niccolò Leoniceno
L’opera di cui mi sono innamorata in questa sezione? Questo fronte di cassone dipinto con episodi dell’infanzia di Cristo, del XV secolo.

Cassone dipinto
3# Quadreria
E’ la sezione che tra tutte ho preferito. Qui si trovano le grandi tele e i dipinti dei maggiori artisti di Como dal Seicento al XIX secolo.

Battaglia
E qui sono diversi i quadri di paesaggi, nature morte e battaglie che hanno rapito la mia attenzione!


Per non parlare delle diverse rappresentazioni di scorci molto noti di Como e dei paesi del lago!

Scorci del lago
Mi affascina sempre vedere raffigurati spaccati di vita passata in ambienti di cui riesco a riconoscere i particolari.
Ma non ti svelo di più, lascio anche a te il piacere di riconoscere paesi e piazze.
4# Sezione Novecento
Qui troverai infine fotografie, dipinti e sculture di artisti comaschi del XX secolo tra cui Sant’Elia, Terragni e Ico Parisi.

Sezione Novecento



Il Tempio Voltiano a Como
Anche questo museo è aperto tutti i giorni, lunedì escluso, dalle 10 alle 18.
Visitare questo museo significa fare un vero e proprio tuffo nel mondo della fisica e della scienza!
Il tempio è stato inaugurato nel 1928 per celebrare il centenario della morte di Alessandro Volta.

Il Tempio Voltiano
L’edificio è in stile neoclassico perché si ritenne che non ci fosse stile migliore per onorare un uomo tanto glorioso.
Da notare il pavimento a mosaico con castoni d’onice e alabastro, di qualità rarissima e i quattro altorilievi del parapetto della loggia , che raccontano momenti della vita di Volta.

Interni
Il percorso, seppur molto tecnico, aiuta a farsi un’idea delle grandi questioni con cui il mondo scientifico si stava misurando alla fine del XVIII secolo: i gas infiammabili, i primi sistemi per accumulare carica elettrica, studio dei fenomeni elettrici naturali e del mondo animale.
Ovviamente un’ampia parte dell’esposizione, che è anche quella che più mi ha affascinata, è dedicata alla pila e ad altri strumenti di fisica di fine ‘700 inizio ‘800.



Un museo di sicuro pane per i denti per gli appassionati della materia, ma interessante anche per chi di fisica ci capisce poco.
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